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AfricaConnect: la Scuola Sant’Anna in Gibuti con il progetto Geothermal Village per continuare a contribuire allo sviluppo sostenibile del continente africano. Gli aggiornamenti delle attività

Il progetto Geothermal Village è una delle iniziative del progetto europeo LEAP-RE, finanziato dalla Commissione Europea sotto la linea Horizon2020

Data pubblicazione: 20.03.2023
Africa Connect Gibuti
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Continua l’impegno della Scuola Superiore Sant’Anna per contribuire allo sviluppo inclusivo e sostenibile dell’enorme potenziale del continente, con le attività di AfricaConnect, un progetto strategico transdisciplinare che raccoglie molte iniziative. Tra esse, quella che coinvolge il Laboratorio di Management della Sostenibilità (SuM) dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna, che prende parte alle attività di ricerca nell’ambito del progetto Geothermal Village, una delle iniziative del progetto europeo LEAP-RE, finanziato dalla Commissione Europea sotto la linea Horizon2020, presso il Lago Abbè, in Gibuti. Il gruppo di ricerca è rappresentato da Fabio Iannone, assegnista di ricerca presso il Laboratorio di Management della Sostenibilità.

 

Le attività nell’ambito di Geothermal Village

 

Le comunità locali interessate sono di etnia Afar, un gruppo dal carattere semi-nomade e che pratica prevalentemente pastorizia come unico mezzo di sostentamento. In quei territori, infatti, non sono presenti attività di agricoltura, sia per la conformazione del territorio, prevalentemente arido, sia per tradizioni culturali degli Afar.

Lo sviluppo della geotermia a bassa entalpia permetterebbe di rispondere all’esigenze più basilari, come poter accedere all’energia elettrica (totalmente assente) e all’acqua potabile. Gli Afar delle comunità del Lago Abbé, infatti, non hanno altra acqua se non quella del Lago Abbé, che è salata. L’accesso all’acqua potabile permetterebbe un miglioramento delle condizioni basilari di alimentazione e di poter utilizzare l’acqua per irrigare. Oltre al perseguimento diretto degli obiettivi n. 2, 6 e 7 di Sviluppo Sostenibile fissati dalle Nazioni Unite nell’Agenda 2030 si potrebbero aumentare l’efficienza e l’efficacia di altri servizi necessari e anch’essi assenti in tutto o in parte, quali sanità e istruzione (SDG n.3 e 4). Ci sono, inoltre, possibilità di creare impieghi grazie al turismo, al momento poco sviluppato a causa della mancanza di acqua, energia e strade.

L’obiettivo principale delle attività, oltre ad accrescere la conoscenza e la consapevolezza sui temi dell’accesso all’energia e delle possibilità date dalla geotermia, è quello di comprendere quali siano le necessità e le aspettative sociali a cui il progetto Geothermal Village dovrebbe rispondere. Il lavoro nella zona del Lago Abbé prevede focus group e interviste in profondità condotte con i membri delle comunità locali, rappresentanti delle autorità (Prefettura, Governo, etc.) e i rappresentanti di diverse tipologie di stakeholder potenzialmente beneficiari o interessati dal progetto (es. compagnia nazionale acqua pubblica). Le attività non si intendono esaurite e prevederanno ulteriori approfondimenti.

Quanto svolto in Gibuti (e già svolto in Kenya), che verrà ripetuto in Ruanda e auspicabilmente in Etiopia, consentirà di strutturare un modello di gestione dell’impianto del Geotermal Village in grado di massimizzare i benefici sociali, economici e ambientali. Il progetto Geothermal Village, infatti, si propone di avere un modello gestionale della geotermia che preveda il coinvolgimento diretto delle comunità locali nelle fasi di implementazione, sviluppo e gestione dell’impianto.